Passeggiando tra le vie del centro di Desio, la nostra attenzione si è posata su un cartello esposto fuori da un negozio di frutta e verdura:
“SE QUALCUNO HA VERAMENTE BISOGNO, PRENDA QUELLO CHE SERVE”.
È bellissimo vedere come ognuno di noi, con la propria sensibilità, cerchi di esprimere la vicinanza verso chi è in difficoltà, specialmente in questo periodo.
Solidarietà, altruismo, generosità, sono tutte buone disposizioni d’animo, ma c’è un gradino ancora più nobile che ognuno di noi è chiamato a considerare:
“Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba e come cimbalo che strepita” scrive San Paolo nella 1° Lettera ai Corinzi. Ecco, questo gradino è la carità. Ma cosa è la carità? “La carità è la virtù teologale per la quale amiamo Dio sopra ogni cosa per sè stesso e il nostro prossimo come noi stessi per amore di Dio” (Catechismo della Chiesa Cattolica).
La carità è la natura stessa di Dio, e il fatto che Dio ci ama e ci coinvolge nel suo dinamismo di amore, ci rende capaci di amare con il suo stesso amore, con il suo cuore e il suo slancio, con le sue motivazioni e i suoi fini.
Questo è il disegno di salvezza nel quale ogni uomo e donna è chiamato ad entrare attivamente: un disegno di amore salvifico che si realizza mediante l’amore come offerta di sé. È così che la carità irrobustisce qualsiasi attività di solidarietà, di impegno politico e sociale e dà a qualsiasi organizzazione un valore aggiunto, insostituibile; una linfa vitale e indispensabile che è la grazia e l’amore di Gesù.
Papa Francesco in una sua udienza dice:
“la carità è un regalo: poter amare è un dono di Dio e dobbiamo chiederlo e lui lo dà volentieri se noi lo chiediamo”.
Don Tonino Bello diceva:
“se la fede ci fa essere credenti e la speranza ci fa essere credibili è solo la carità che ci fa essere creduti…Non bastano le opere di carità se manca la carità delle opere. C’è un rischio sempre presente, un problema nel nostro modo di servire, di esercitare la carità. Se manca l’amore da cui partono le opere, se manca la sorgente, se manca il punto di partenza che è l’Eucarestia, ogni impegno pastorale risulta solo una girandola di cose”.
Con la certezza che il Signore ogni giorno ci indica la strada per essere operatori di carità e rendere così la nostra vita sempre più vera.
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